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La demo della ROBE allo studio 5 della Dear
  Approfondimento tecnico sulla serie DL



Analizzando questa serie di testa mobile, all'apparenza convenzionali, vorrei sottolineare vantaggi
e progressi della tecnologia led in casa ROBE.
Vado per sezioni:

LA LUCE

La fonte led RGB+W che ormai abbiamo usato principalmente per sostituire i tradizionali wash a scarica
ora si è evoluta in compatti moduli capaci di lavorare all'interno dei sistemi ottici classici.
Questi innovativi vantaggi sono arrivati ora anche nei testa mobile della serie DL.
La luminosità del sistema RGB+W ora ci fa inserire la serie DL in categoria 700.
Il prototipo visto a Francoforte ora ha avuto un'evoluzione tecnica sulla luminosità che
non passa inosservata.
La temperatura colore non ha più problemi di taratura o usura dei filtri.
Il sistema a led se deve uscire a 3218°K lo farà e in tutti i pezzi dello stesso tipo.
Altro vantaggio del led è sui colori saturi che a paragone neanche un 1200 riesce a fare.
Il mix dei colori, intrinsecamente non può avere macchie perché a mescolare il colore
è la fonte stessa, non dei filtri fuori dal piano focale.
Anche il dimmer e lo strobo ha guadagnato in precisione e velocità a causa della
totale mancanza di dispositivi meccanici. Il tutto viene fatto elettronicamente sui led.
Questa gestione elettronica del dimmer ha permesso a ROBE di inserire anche un emulatore
di alogena. In poche parole possiamo dimmerare la luce subendo l'arrossamento del fascio luminoso
come se venisse da una reale lampada a filamento.

GESTIONE ELETTRICA (consumi e dmx)

> Il cambio lampada è un lontano ricordo, la fonte led è garantita da ROBE per 3 anni.
> La mancanza del vecchio ballast elettromeccanico riduce il peso a 21 Kg.
> Il consumo (medio) per un categoria 700 oscilla intorno ai 200 W.
> Il consumo si riduce a livelli prossimi allo zero a dimmer "off" grazie alla mancanza
di un lampada a scarica comunque accesa nei proiettori tradizionali.
In questi prodotti troviamo una gestione "attiva" del dmx, con ingresso ethernet e funzione
di nodo per prelevare il segnale dmx (3 e 5 pin) da un proiettore servito da ethernet (o artNet).



Vediamo le tre versioni:

IL DLX
è un testa mobile Spot con zoom motorizzato lineare con range 10°<>45°, iris motorizzato,
ruota a 9 gobos intercambiabili, ruota a 7 gobos intercambiabili, rotanti e indicizzabili tutti con sistema Slot&Lock.
Possiede anche un prisma rotante a 3 facce intercambiabile, frost variabile, focus, pan e tilt.

IL DLS
è un derivato del DLX da cui eredita ogni caratteristica elettromeccanica ma dal quale si differenzia per
la sostituzione della ruota gobos a 9 posizioni con una ruota animazione per ottenere gli effetti fuoco/acqua e affini.
 Troviamo un sistema di sagomazione a 4 alette ad inserimento e rotazione (+/- 45°) indipendenti
montate su supporto anch'esso rotante di +/- 90°.
La particolarità e l'innovazione di questo sistema di sagomazione è che tutto il dispositivo è posizionato nel "piano focale"
cioè nella posizione che permette di mettere a fuoco sia i gobos che il sagomatore contemporaneamente.
Inoltre, grazie al basso calore emesso dalla sorgente LED le ghigliottine sono molto sottili e quindi molto veloci.
Ma il vero vantaggio è anche che sono molto vicine tra loro nel piano focale
quindi possono essere messe a fuoco tutte quattro contemporaneamente con precisione.

IL DLF
è la versione Wash (fresnel) della serie DL che riprende le funzioni di un normale wash standard con lampada a scarica
ma essendo a LED può generare colori RGB e anche simulare elettronicamente un sistema CMY.
E' dotato di uno zoom 5,5°<>70° con l'ausilio di una frost per gli ultimi 10° e la sua caratteristica più importante
che lo differenzia dai normali wash è il gruppo di bandiere interno motorizzato.
E' lo stesso sistema del DLS dove però ogni aletta non ruota di +/- 45° per simulare esattamente le tradizionali bandiere esterne.
Sappiamo tutti che il fuoco delle bandiere esterne di un normale fresnel è vincolato dalla posizione
spot  / flood del carrello. Più "stringiamo" più il fuoco si perde.
Con il posizionamento delle alette sul piano focale questo vincolo lo andiamo praticamente a risolvere.
Useremo questo emulatore di bandiere tranquillamente sia stretto che largo.



Sempre un grazie a Marco Bartolini che sopporta ormai da anni con rassegnazione
tutti i miei bombardamenti di domande.

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GRAZIE A TUTTI !
Buon lavoro a tutti !

© Enrico Cairoli 2012



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