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LA DEMO IN ROMA DELLA MARTIN
di Enrico Cairoli



Il 30 novembre si è svolta a Roma un interessante demo della MARTIN dedicata principalmente alle novità LED.
Il mercato ormai ci offre di tutto di più su questa tecnologia e quindi si comincia a vedere un preciso affinamento
tecnico che và a coprire tutte le esigenze operative. Ormai in commercio troviamo prodotti per tutte le tasche
ma anche con questa tecnologia dei led la qualità per certe esigenze è d'obbligo.

La tecnica, a mio parere veramente innovativa in questa demo è stata il primo prodotto SPOT con fonte led
il MAC350 ENTOUR.
Fino adesso i sistemi led ci hanno abituato a prodotti wash a fascio più o meno stretto per uso
effettistico o architetturale e nient'altro.
Qui invece ci troviamo davanti a un sistema che utilizza un fonte led concentrata su di un piano focale.
Insomma un sistema classico, ma che ha sostituito la solita lampada a scarica o alogena con un gruppo
di 7 led bianchi
(Luminus CBT-90).

MAC350 ENTOURMAC350 SPOT LED

Oggi la MARTIN ha messo a punto un piccolo testa mobile spot che risolverà non pochi problemi nel
campo della affidabilità lampada e della gestione tecnica.
Il piccolo MAC350 ENTOUR può essere tranquillamente incluso nella categoria dei 300 data la sua
luminosità di 8000 lm prodotta dal suo motore luminoso interno di ben 7 led bianchi.
L'effettistica, anche se semplice rimane adeguata per la sua classe.
A bordo troviamo una ruota a 8 colori, 6 gobos rotanti o indicizzabili, un iride, un fuoco il tutto via dmx
e logicamente strobo e dimmer che completano il piccolo spot.

Questo innovativo spot si è dimostrato subito luminoso come dichiarato e otticamente parlando molto pulito.
I gobos vengono proiettati con una qualità generale più che ottima come i colori, che brillano in modo
particolare grazie al gamma tipico delle fonti led bianche.


MAC350 GOBOSMAC350 GOBOSMAC350 GOBOS
MAC350 GOBOSMAC350 GOBOSMAC350 GOBOS

Altra caratteristica di questo testa mobile è la notevole silenziosità motivata dalla assenza della classica lampada
a scarica fonte di calore elevato e ventilazione forzata spesso rumorosa.

L'unica ventilazione che si intravede è quella posteriore realizzata con una ventola di generose dimensioni
che gira a velocità lenta quindi praticamente “muta”.
A mio parere questo prodotto troverà svariate realtà di utilizzo grazie proprio a queste caratteristiche elencate.

Ecco i principali vantaggi della fonte led su questo spot:

- la lampada non si cambia mai -
- i dispositivi interni non si rovinano con il calore -
- il calore prodotto non sovraccarica le climatizzazioni dei locali -
- i colori prodotti sono densi e così per sempre -
- nessun problema di riaccensione a caldo -
- senza il solito ballast il peso è ridotto a 16,6 Kg -
- consumo ridottissimo con dimmer a zero (40 watt) -

Insomma un piccolo che durerà a lungo e... non solo per la "lampada".


Altro testa mobile a led visto in questa giornata è stato l'imponente
MAC 401 dual.
Questo tipo di prodotto nasce con uno scopo ben preciso, la qualità del colore mescolato.
A differenza dei suoi fratelli minori il MAC 401 utilizza un sistema colore a led tricromatici in unica lente.
I vantaggi di questo sistema li conosciamo già, micro-ombre colore annullate, miscelazione accurata
anche a brevi distanze... etc..
La MARTIN però sul MAC 401 ci offre anche altre possibilità sul controllo del flusso luminoso.
A bordo di questo testa mobile led troviamo un efficace zoom che ci modifica il fascio su di
un range di 16°<> 50° senza intaccare il colore miscelato.
Lo zoom del Mac 401
Altra interessante possibilità è quella di poter rendere un "doppia faccia" questo grande wash senza
grandi interventi tecnici. L'elettronica interna può gestire vari tipi di unità colore installate.
Nel prodotto presente alla demo erano state installate una faccia RGB e un'altra bianca a temperatura
colore variabile (vedi la prima foto di sinistra).

MAC401 DUALMAC401 RGB

La gestione di queste unità è molto versatile sul colore, anche solo a livello effettistico puro.
Sul controllo colore possiamo scegliere due tipi di gestione, RGB o HSV.
Il protocollo dmx di questo MAC 401 ci permette di comandare il colore della matrice anche a
spicchi (quarti) con un risultato (in macchina) molto suggestivo ed efficace se montato a vista (4° foto).
Più volte ho citato le dimensioni imponenti del sistema ma, attenzione sto parlando di un testa
mobile destinato alla qualità della miscelazione colore e alcune leggi fisiche vogliono i loro spazi.
Non dimentichiamo che il "signorino" rimane un wash led da 6500 lumen !

Anche altre marche che si sono imbarcate in progetti simili sono state costrette a realizzare prodotti
di generose dimensioni, vedi il
REDWash 3-192 della ROBE,

MAC401 WHITEMAC401 EFFECTS


Passerei ora ai fratelli minori (per modo di dire) del 401
il
MAC 301 WASH
e il
MAC 101
Questa categoria di wash led nasce con uno scopo ben preciso, l'effettistica luce d'impatto.
La qualità dei led e delle relative ottiche ci permette di illuminare, colorare e di lavorare nel
fumo quasi come dei beam. Le foto dimostrano la omogeneità delle emissioni colore che
permettono di creare delle vere e proprie colonne di luce, cosa molto rara con altri prodotti led.
Nel MAC 301 WASH troviamo anche un velocissimo zoom (13° <> 36°) utile per coprire ogni esigenza.
La velocità delle lenti

MAC301 WASHMAC301 WASH

Il piccolino dei wash led, il MAC 101 rimane per fortuna contenuto solo nelle dimensioni e nel peso.
All'interno dei suoi 3,7 Kg risiede un piccolo "mostriciattolo" di luminosità e velocità di movimento.
Durante la prova ha dimostrato una capacità più che ottima nel mescolare l'RGB grazie al particolare
posizionamento dei singoli led. Ma dove mi ha stupito è stato sulla emissione luminosa.
Tutta questa potenza, omogeneità sul flusso anche nel fumo uno non se la aspetta da un piccolino
come questo MAC 101.
In argomento movimento della testa ci avviciniamo poi alla velocità dello specchio mobile!


MAC101MAC101 POWER !!!

Le appariscenti caratteristiche di questo -entry level- della MARTIN suggeriscono svariate applicazioni:
incorporato all'interno di scenografie, come accecante, come muro di luce in numerosi esemplari e
tante altre idee che possono venire con questo genere di prodotti.



Ecco un piacevole ritorno che vi avevo tempo fa pre-annunciato su una mia pagina dei test
il

MAC III PERFORMANCE

Questa è la naturale evoluzione del modello di punta nella categoria SPOT 1500 in casa MARTIN.
Il MAC III non poteva rinunciare al sagomatore motorizzato e quindi ecco il modello PERFORMANCE
del suddetto spot.
Ovviamente le già note caratteristiche di qualità rimangono quelle della versione
spot normale con in più un innovativo sagomatore con lamelle in unico piano focale.
Questo sagomatore lavora questa volta fino alla completa chiusura del fascio di luce e di conseguenza
le forme geometriche realizzabili sono infinite, triangolo compreso.
Ho usato il termine innovativo perché a differenza di altri prodotti con sagomatore il MAC III possiede
due caratteristiche veramente uniche.

La prima è quella che il piano focale del sagomatore rimane molto vicino a quello dei gobos con il vantaggio
di potere utilizzare tutti e due i dispositivi in un unica grafica con lo stesso fuoco.

La seconda è quella che ci fornisce il sistema di movimento generale del sagomatore che permette la
rotazione continua del dispositivo senza interruzioni grazie al sistema di contatti a pattino dei motori.
Il sagomatore del Mac III

Sei vuoi leggere la prova del MAC III precedente ecco il
LINK



Altra gloria MARTIN portata a nuova vita
il
MAC2000 BEAM

Cosa dire di questo sempre eterno testa mobile, quando si parte da un motore luminoso già ben
sfruttato con in più la nuova lampada da 1500 ad arco corto il risultato è prevedibile.
La foto sottostante scattata in presenza di fumo e con al fianco un led bianco acceso parla da sola.
Questa nuova versione del MAC 2000 spiana una nuova strada al noto wash di sempre.
Un mescolatore colore di qualità, una serie di gobos per modificare il fascio luminoso, il tutto poi abbinato
ad una lente frontale beam di qualità si riesce a lavorare nel fumo con nitidezza anche con il magenta.
Ho decantato la qualità della lente beam perché durante le prove i mascherini interni venivano messi a
fuoco sulla parete di fondo come se fossero all'interno di uno SPOT !?
Dico questo perché una lente beam nasce per rendere parallelo uno stretto fascio di luce nel fumo,
ma una nitidezza sulla proiezione non guasta mai perché ci fa guadagnare sui contorni.

MAC2000 BEAM POWER



Infine ho visto all'opera le versioni STAGNE dei già noti wash led della MARTIN

LA LINEA PER ESTERNI EXTERIOR

Qui ovviamente non mi sono soffermato sulle caratteristiche fini del colore, anche se nelle varie
versioni esiste anche un ottimo RGB a prova di tsunami.
Questa serie EXTERIOR comprende vari modelli e versioni, dal bianco fisso al bianco a temperatura
colore variabile, il classico RGB, il colore singolo... insomma ce ne è per tutti e tutto.
Le versioni stagne dei cosiddetti cambiacolori hanno risolto vari problemi sull'illuminazione architetturale
esterna. Oggi si possono illuminare e colorare pareti, monumenti senza dover ricorrere a potenze
esagerate e frequenti manutenzioni grazie ai led.

Ringrazio sempre i ragazzi della DEMO per la cortesia e la pazienza
nel sopportare il fumo per le foto.

PER ULTERIORI INFO:

MARTIN LINK

Le prove in studio dei motorizzati.
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Buon lavoro a tutti !

© Enrico Cairoli 2010

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